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L'anziano uomo continua a fissare la scena nel cortile. A un certo punto la sua bocca sembra fare una piccolissima smorfia, le labbra si appiattiscono e sbiancano l'una contro l'altra, e la mano si afferra al davanzale, quasi con rabbia. Ma è un istante, poi svanisce.

"Ti ho convocato, Cappellano, sì. Tu hai servito il Signore in Terrasanta e sei stato rimandato qui in seguito alle ferite riportate, giusto?"

Anche questa è un'ovvietà, eppure la chiede, sempre senza guardarlo. Si volta un attimo verso la scrivania, ne prende una penna, strofinandone la punta contro il dorso del pollice; è asciutta, la intinge in un calamaio e appone una firma svolazzante sul fondo di una pergamena, poggiata sul davanzale stesso. Poi la lascia cadere con noncuranza sulla scrivania.