silvio.51, 24/04/2024 21:00:
Tu continui a pormi sempre la stessa domanda come se io avessi affermato che Paolo fosse certo che la fine sarebbe avvenuta dopo 2000 anni. Dimostramelo e ti risponderò.
Ti è stato già risposto ma fai finta di non capire.
In 2 Tess 2 Paolo identifica l'uomo dell'illegalità e dice che:
"
il giorno di Geova...non verrà se prima non viene l’apostasia e non è rivelato l’uomo dell’illegalità, il figlio della distruzione." (2:2,3)
la classe dell'illegale apostata era
già all'opera ai suoi giorni (2:7)
che tale presenza era
dovuta all’azione di Satana (2:9)
che
sarà rivelato, e il Signore Gesù lo distruggerà (2:8)
Quindi, sebbene l'apostasia fosse già iniziata al tempo in cui Paolo scriveva e di cui troviamo traccia sia nelle Scritture che nella letteratura di quei tempi, l'apostolo colloca il giorno di Geova
dopo la rivelazione completa di questa classe di apostati, il giorno in cui il Signore Gesù lo avrebbe distrutto. Quindi si: in futuro, come indicano i tempi verbali del testo greco.
Niente di nuovo perché
lo aveva già detto prima in 2 Tess 1:7-9, parlando della "
rivelazione del Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli", quando sarebbe venuto
in futuro (non nel presente paolino) "
in un fuoco fiammeggiante" per fare "
vendetta su coloro che non conoscono Dio e su coloro che non ubbidiscono alla buona notizia", inclusa la classe apostata dell'uomo illegale che stava sorgendo nel primo secolo.
"
Questi subiranno (futuro) la pena della distruzione eterna" dice Paolo, un evento decisamente legato al giudizio universale di cui l'apostolo aveva piena consapevolezza.
Quindi non diciamo sciocchezze: Paolo credeva nella stessa
futura fine del mondo in cui credono i cristiani Testimoni di Geova.